Un giorno una persona mi disse che viviamo in un mondo popolato da squali, dove per farti strada devi imparare a combattere con le unghie e con i denti.
Quanto è vero.
Il problema è che io le unghie le ho cortissime, perché ho la pessima abitudine di rosicchiarle. Quanto ai denti, la verità è che ci tengo molto e non vorrei rischiare di danneggiarli in alcun modo. Quindi, a distanza di qualche anno, vorrei poter raccontare di aver imparato a farmi strada in questo mare, ma non è così.
Come può un salmone sopravvivere in acquee abitate da squali? Difficile, no? E, in una lotta per la sopravvivenza, chi vince è lo squalo, ovviamente. Perché gli squali attaccano anche se non sei tu a sfidarli. E tu, salmone, come fai a proteggerti?
La risposta logica sarebbe imparare a difendersi, attaccando quando si è attaccati. Semplice teoria, perché, anche ammesso di riuscire a trovare il coraggio nascosto e forse mai conosciuto, un salmone potrebbe davvero avere la meglio contro uno squalo?
Forse la soluzione è semplicemente imparare ad evitarli. Evitare chi ferisce, chi fa soffrire, chi gode degli insuccessi, chi prova invidia, chi scredita, chi giudica, chi ti fa sentire inferiore o inadatto e chi non riconosce il tuo valore. E così, nonostante l’ardua selezione della compagnia da scegliere sia in ambito professionale che in quello privato, tu, piccolo salmone, potresti scoprire che qualcuno si salva. Perché il mare è davvero pieno di pesci e non è solo un modo di dire.